Nella costruzione e gestione di un brand,
l’impatto visivo è sicuramente uno dei primi feedback.
Siete d’accordo?
Parliamo allora un argomento per me molto affascinante: il branding sensoriale. Una strategia di brand che espande l’esperienza del marchio alla totalità delle percezioni possibili per agire sulle emozioni del consumatore.
L’udito, per esempio, come secondo senso in assoluto più utilizzato per comunicare, consente un’immediatezza nel messaggio e un reattivo riscontro da parte del pubblico. Le emozioni associate a una sequenza di suoni, si imprimono nella nostra mente sotto forma di ricordo pronto ad essere rievocato e rafforzato ogni volta che percepiamo lo stesso stimolo.
Volete un altro elemento per riflettere?
Avete un ricordo di questo tipo?
Pensate all’associazione tra una hit e una marca in una determinata pubblicità e a cosa ci succede quando questa passa per la radio della nostra auto, mentre noi giriamo nel traffico o scrollando nei social, ci raggiunge all’improvviso.
Non si può avere una vita positiva e una mente negativa.
La nostra mente automaticamente fantastica su un possibile futuro acquisto di quel prodotto; la dopamina rilasciata nel nostro organismo stimola l’ormone della felicità e, cosa incredibile, senza la nostra volontà, il ricordo di quel brand risulta indelebile.